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E' finita la pacchia!

Siete di quelli che tornano dalle vacanze rinvigoriti e pieni d'energia, con tanta voglia di rimettersi al lavoro? Vi odio!
Siete i tipi che rientrano in ufficio dichiarando che è bello riadagiarsi nella routine e che le ferie sono solo uno stress? Vi detesto!
Siete gli sfrontati che, dopo aver gozzovigliato per tre settimane, hanno l'impudenza d'incolpare il dolce far niente dei chili in più e di affermare che, per fortuna, adesso ci si potrà rimettere a dieta? Odio e detesto pure voi!

E' vero, è assodato che le vacanze possono ritemprare il corpo e la mente...proprio per questo si vorrebbe che non finissero mai! E sicuramente non fanno venire la voglia di tornare al lavoro!

Se invece le ferie risultano stressanti, significa che si sono dovute fare troppe cose in troppo poco tempo, quindi sarebbe stato necessario prendersi più giorni...
E poi, se la routine è davvero così allettante, com'è che tutti smaniano di svagarsi facendo qualcosa di diverso?!

Per non parlare dell'assurdità del mettersi a dieta finite le ferie: la dieta è un sacrificio, una limitazione alla libera espressione della golosità...e non dobbiamo già subire fin troppi sacrifici e limitazioni quando siamo costretti a lavorare?!
Se proprio siamo convinti di aver bisogno di una dieta, iniziamola in vacanza, quando siamo sereni e abbiamo tanti altri interessi che ci possono distrarre dal cibo!

Quindi, se siete davvero sinceri e convinti di ciò che dite, vi odio e vi detesto ancora di più!

Se invece sono tutti atteggiamenti artificiosamente eretti a scopo difensivo -barra- consolatorio, allora avete la mia comprensione...e anche la mia invidia, perchè significa che siete già arrivati alla fase dell'accettazione....

Come, come? Non lo sapevate che per elaborare la fine delle ferie si passa attraverso cinque fasi?

La prima fase è quella della negazione, quando si rifiuta la realtà dei fatti e ci si dice è impossibile, non può essere già l'ultimo giorno di ferie!

Poi si passa alla fase della rabbia, quella del non è giusto, del perchè proprio a me, perchè con tanti nullafacenti-che-vivono-di-rendita proprio a me è toccato di dover lavorare?!

La terza fase è quella della contrattazione (ma non tutti ci passano, solo i più razionali) ed è il momento in cui si cerca di trovare dei compromessi per alleviare il disagio, del tipo e se mi mettessi in malattia?

Inevitabile per tutti è invece la fase della depressione, la più problematica da gestire perchè accompagnata da profonda angoscia e dalla frustrante consapevolezza della propria impotenza, quando ci si domanda come potrò tirare avanti nei prossimi undici mesi?!

Alla fine, ma solo alla fine, subentra la fase di accettazione, quella in cui ci si rassegna all'evidenza, si ripongono valigie e borse termiche e si riesce finalmente a far passare le fotografie delle vacanze senza indulgere al pianto ma imponendosi propositi costruttivi, del tipo e se ci facessi un travel journal?...


© Rossana Radaelli-27.08.16